Pgt, con l’ampliamento dello Ieo il 24 arriva fino a Opera

Per poter aumentare le volumetrie, il comune chiede allo Ieo 10 milioni di euro e un ripensamento della viabilità pubblica sulla via Ripamonti.

Ultimo miglio per il Pgt, dopo le osservazioni di cittadini, società, enti e stakeholder (sono state 1.600), sono arrivate le controdeduzioni dell’Amministrazione e tra un paio di settimane il documento arriverà in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Intanto piano piano vengono svelati nelle pieghe del poderoso documento aspetti che prima erano passati quasi inosservati. Tra questi c’è la richiesta da parte dell’Ieo (tecnicamente un’osservazione) di trasformare un‘area limitrofa lungo la via Ripamonti da “suolo libero non urbanizzabile”  in urbanizzabile, al fine di poter procedere all’ampliamento. Un progetto di cui si parla da decenni, che ora potrebbe essere realizzato, se e solo se, l’Istituto europeo di oncologia fondato da Umberto Veronesi metterà sul piatto 10 milioni di euro, per il prolungamento del 24 sulla via Ripamonti e definirà “un ambito di accessibilità alle reti di trasporto pubblico in corrispondenza dell’ospedale”.

Se il Pgt verrà approvato e lo Ieo sarà disposto a fare questo investimento, anche la ritrosia di Opera a investire per portare il tram fino almeno a Noverasco potrebbe essere vinta, liberando in parte il traffico sulla Ripamonti e sulla via Ferrari. Un po’ come è successo per il tram 15, che è arrivato fino a Rozzano e ha sollevato il traffico su via Dei Missaglia.

Sempre in materia di Pgt registriamo che il Municipio 5 ha espresso parere non favorevole al Pgt. Secondo quanto riportato da Il Giorno, tra i motivi del voto c’è l’opposizione al fatto che piazza Trento, insieme ad altre sette piazze della città (sotto un’immagine tratta dal Pgt), sia stata inserita tra quelle da riqualificare radicalmente, prevedendo un sistema di volumetrie libere. Alessandro Bramati a questo proposito detto al giornale: «Piazza Trento non è come piazzale Loreto, non necessita di quel tipo di interventi».

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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