Prevista una settimana di pioggia: tram e metro quasi vuoti. Mascherine ok. E i guanti?
Ore 18.00 di un lunedì di lavoro e di diluvi0: chi si ricorda le resse per salire e scendere da metro, filobus, tram? Il pigia pigia tra incastri di ombrelli zaini e borse sgocciolanti rivoli
Ore 18.00 di un lunedì di lavoro e di diluvi0: chi si ricorda le resse per salire e scendere da metro, filobus, tram? Il pigia pigia tra incastri di ombrelli zaini e borse sgocciolanti rivoli di acqua sulle scarpe? Le porte che a mala pena si chiudono schiacciando all’interno come sardine i passeggeri, mentre dall’altoparlante risuona l’invito a lasciar chiudere le porte? Il lockdown per impedire la diffusione del coronavirus ha azzerato tutto.
Ieri sera, all’orario classico di uscita dal lavoro, dopo il primo assaggio di libertà concessa dal lockdown ridotto, ci si aspetta almeno un po’ di un ressa al capolinea della metropolitana di piazza Abbiategrasso. Ma la nuova “normalità” è un’altra: treni che partono semivuoti, 9 minuti di attesa per andare in direzione Gessate. Treni che arrivano scaricando forse una quarantina di persone, nessuna calca alle macchinette per timbrare, anche se ne funzionano solo due o tre. Lungo la galleria mancano gli ambulanti con gli ombrelli in vendita, sali le scale e già tutti i passeggeri si sono sparpagliati, pochi si indirizzano alle pensiline. Dalla parte opposta un 15, arriva e riparte vuoto, lo si vede bene anche da fuori attraverso i finestrini. Arriva un tram, forse il 3, entrano tutti, e c’è ancora posto.
Fa effetto alle sei di sera di una lunedì di lavoro, sotto scrosci d’acqua. Si entra dalle porte in fondo, il posto di guida è di tipo chiuso. Quelli con le postazioni del tramviere aperte hanno una semplice catenella per distanziarlo dai passeggeri. I sedili su cui è permesso sedersi sono alternati, quelli con vistosi cartelli gialli rimangono vuoti, solo una coppia si siede ben vicina (congiunti?), in fondo al tram la musica massacrante di quattro ragazzotti appena saliti, per il resto sguardi e volti nessun vocìo. L’altoparlante ricorda ai passeggeri le regole di comportamento: sono tutti con la mascherina, pochi con i guanti, un impiccio per timbrare. È iniziata la seconda settimana di un lockdown parziale, la Fase 2: sarà di pioggia e acquazzoni provvidenziali dopo la prima settimana calda e soleggiata che ha fatto sgusciare tutti fuori casa come tante lucertole affamate di sole. La sonora “incazzatura” di Sala ha fatto sobbalzare anche Giove pluvio.