Profughi siriani a Chiaravalle

Oltre 10mila profughi assistiti da ottobre 2013. Sono questi i numeri impressionanti dell’esodo in corso dalle guerre in Medio Oriente, a cui il Comune di Milano, in collaborazione con diversi soggetti del terzo settore, sta

ProfughiOltre 10mila profughi assistiti da ottobre 2013. Sono questi i numeri impressionanti dell’esodo in corso dalle guerre in Medio Oriente, a cui il Comune di Milano, in collaborazione con diversi soggetti del terzo settore, sta dando assistenza. Una fiumana di persone disperate, in gran parte provenienti dalla Siria, che hanno rischiato di morire per mare, di fame e sete, prima di approdare in Italia, in Sicilia o Calabria, per prendere treni diretti a Milano, da noi arrivano stremate con l’intento di ripartire poi per il nord Europa. A rendere ancora più drammatica la situazione è la composizione di questi gruppi di profughi, poiché si tratta molto spesso di intere famiglie, anche con bambini piccolissimi, che hanno bisogno di cure, prima di rimettersi in viaggio. Per assistere degnamente queste persone, tenendo unite le famiglie, il Comune ha deciso di rendere disponibile Casa Chiaravalle, l’immobile di via Sant’Arialdo sequestrato alla criminalità organizzata e consegnato nel gennaio scorso a una cordata di associazioni (tra le quali Sistema Imprese Sociali – Sis, la Cordata, Gruppo La Strada, Arci Milano) per essere trasformato entro fine anno in un pensionato per famiglie che hanno perso la casa. «Come organizzazioni che hanno vinto il bando di “Casa Chiaravalle”, ma che ancora non hanno sottoscritto il contratto con il Comune – ci dice Claudio Bossi, presidente del Consorzio Sis – siamo stati coinvolti dal Comune nel contribuire all’accoglienza dei profughi nei mesi estivi. Le famiglie di passaggio hanno bisogno di tutto, dall’abbigliamento ai medicinali». La grande casa, dove già alloggiano una quindicina di famiglie, per una durata media di permanenza di 3-4 giorni, dispone di un ampio parco, e può accogliere circa 80 persone, anche se al momento si tratta di numeri potenziali, visto che gli arredi come le opere di sistemazione dei locali, si stanno ancora completando. «L’uso di casa Chiaravalle per ospitare i profughi siriani, finora dimostratisi molto collaborativi e pacifici, è un’ulteriore dimostrazione dell’alleanza costituita tra soggetti diversi», spiegano gli assessori alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e alla Sicurezza Marco Granelli. «Dalle fine dello scorso agosto abbiamo creato un’unità di crisi che comprende, assieme a noi, Caritas e Terzo Settore. Abbiamo ripetutamente chiesto al ministero dell’Interno di organizzare un piano nazionale di accoglienza dei profughi e a Regione Lombardia di mettere a disposizione strutture e assistenza sanitaria. Ma fino a oggi non hanno dato alcuna risposta lasciando Milano da sola». Intanto l’assessore Granelli ha annunciato che entro luglio sarà sgomberata e messa in sicurezza la Cascina Gerola. Tiziana Galvanini Per dare un aiuto I profughi ospitati alla Casa Chiaravalle di via S. Arialdo 69 hanno bisogno di tutto (materiale per l’infermeria, per l’igiene e la pulizia, per l’abbigliamento, fasciatoi monouso, lettini per bimbi con sponde). Coloro che sono interessati a dar loro un sostegno concreto possono recarsi direttamente in via Sant’Arialdo; o presso la sede della Cooperativa la Cordata, (Tel 02/36556600 via Zumbini 6, il martedì e mercoledì, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18). Per la consegna di generi alimentari: Cooperativa La Strada, via Piazzetta 2 angolo viale Omero (Tel. 02/55213838).

Elisa Paci, 24 anni, laureata in Comunicazione e Società (Scienze Politiche), blogger e fotografa, ha uno spirito internazionalista, che la porta a viaggare a Milano e nel mondo, in aiuto di chi non ce la fa, siano persone, interi popoli o piccole redazioni digitali. Per lei il reaggae è il massimo.

Recensioni
NESSUN COMMENTO

SCRIVI UN COMMENTO