Progetto ARTETECA, “Ieri, oggi, domani”
Domenica 20 gennaio, è stata inaugurata la mostra permanente di murales, sulle saracinesche dei negozi, sotto i portici del Centro Civico al quartiere Sant’Ambrogio 1. E’ la più grande opera di arte pubblica di Milano,
Domenica 20 gennaio, è stata inaugurata la mostra permanente di murales, sulle saracinesche dei negozi, sotto i portici del Centro Civico al quartiere Sant’Ambrogio 1. E’ la più grande opera di arte pubblica di Milano, 400 mq, che vede il maggior numero di saracinesche di fila, 34, dipinte con bombolette spray. Il materiale è stato tutto fornito dal Municipio 6. Dopo settimane di lavoro, da dicembre 2018 a gennaio 2019, alla sera e alla domenica, un qualificato e motivato gruppo di artisti di strada, affermato a livello nazionale, ha completato la realizzazione dei murales. Insieme, tre associazioni si sono aggiudicate il bando indetto dal Municipio 6, per riqualificare l’edificio al centro del quartiere dove si trova, oltre al campo da basket all’aperto e la vecchia scuola in disuso (messa in sicurezza e che presto sarà demolita). L’edificio comprende il CAM, la Biblioteca, il Mercato comunale, la farmacia e altri negozi di prossimità. All’ora di chiusura si spengono le luci, scendono le saracinesche e tutto diventa buio e anonimo. Ma ora tutto rinasce perché, sulle serrande, appaiono immagini che rappresentano passato, presente e futuro della Barona. Il Progetto artistico ARTETECA “ieri, oggi, domani”, è stato realizzato da tre associazioni di writers: We Run The Streets, dopo ricerche sul territorio e sopralluoghi, di giorno e al tramonto, ha riprodotto campi con trattori, colline, mondine nelle risaie, cascine e fattorie: il “passato”. Ma girando in bicicletta dentro il Parco Agricolo sud Milano e il Parco delle Risaie, parte del passato è ancora presente, se pure molte cascine sono ormai abbandonate o trasformate in riciclerie. Artkademy Officina, ha rappresentato la parte viva del quartiere, i suoi tratti distintivi, anche complessi e difficili: case, monumenti, volti e persone del “presente”, multietnico, della Barona. Artefice, ha immaginato un “futuro” di ritorno alla natura, un quartiere molto colorato e vivo, rappresentato da un treno dei sogni, perchè il futuro non è scritto. Dopo un tour illustrativo sotto i portici, con il Presidente del Municipio 6 Santo Minniti, assessori e consiglieri, rappresentanti dei comitati di quartiere e i tanti cittadini presenti. Gli autori hanno chiesto loro una parola, che definisse il quartiere, da riportare sulle ultime due saracinesche dipinte di blu. Ne sono state scritte decine: meritano di essere lette.
Questa mostra permanente a cielo aperto, porta “bellezza” in un quartiere di periferia, è merito del Municipio 6 che, dopo aver promosso e finanziato i murales nei sottopassi pedonali di Piazza Maggi e quelli sulla facciata delle case popolari di via Santi 6/via Buccinasco, dimostra come anche l’impegno del pubblico può portare alla riqualificazione dei quartieri. Il pubblico, aziende e privato possono migliorare l’immagine dei quartieri com’è stato fatto con i murales sui navigli, lungo l’Alzaia, dove si trovano le canottieri, in via Cassala, viale Famagosta e tanti altri luoghi della zona 6. Qualche cittadino ha suggerito: sarebbe auspicabile che l’Assessore alla Cultura Del Corno, pubblicizzasse, con un banner sul sito del Comune e con un dépliant, i tanti luoghi della street art milanese di qualità, promuovendo visite guidate di studenti, inserendoli negli itinerari turistici, promuovendoli come modello urbano positivo da contrapporre agli atti di vandalismo. Anche i principianti writers hanno da imparare.
Claudio Calerio