Pubblicate le Linee di indirizzo per la concessione del Centro sportivo Carraro, secondo Ritorno al Carraro escludono le società sportive del territorio

Dopo un calvario di anni di chiusura, prodotto da errori di valutazione, ricorsi e controricorsi al Tar, incendi, vandalismi, a cui si sono aggiunti pandemia e un settore edile in difficoltà per costi delle materie

Dopo un calvario di anni di chiusura, prodotto da errori di valutazione, ricorsi e controricorsi al Tar, incendi, vandalismi, a cui si sono aggiunti pandemia e un settore edile in difficoltà per costi delle materie prime e mancanza di personale, per il Centro sportivo Carraro il Comune prova ad accelerare. Per farlo, in vista delle fine dei lavori del secondo lotto, prevista per fine 2023, ha pubblicato nei giorni scorsi le Linee di indirizzo per il bando per l’assegnazione della grande struttura in fondo a via dei Missaglia. L’obiettivo di Palazzo Marino è avere un gestore pronto entro la fine dei lavori del secondo lotto. E, in ogni caso, se l’assegnazione non giungesse a buon fine o non arrivasse in tempo, il Comune ha previsto una gestione ponte da parte di Milanosport.

L’impostazione delle linee di indirizzo hanno però suscitato non poche perplessità, per le richieste economiche troppo alte. I futuri gestori infatti, a cui è assicurata una concessione di 18 anni, oltre a pagare un affitto di 30mila euro annui, dovranno assicurare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, presentare un programma di interventi migliorativi e un piano finanziario per l’intero periodo che produca ricavi per 12.940.102 euro.

«Se il bando seguirà queste linee guida la gestione del Carraro non potrà che andare a una multinazionale dello sport, come è successo per il Lido, con il rischio concreto che non ci saranno spazi sufficienti, se non in orari impossibili, per lo sport di base – spiega Luciano Bagoli, dell’associazione Nuova Atletica 87 e con altre società del territorio parte del gruppo Ritorno al Carraro -. D’altronde non potrebbe essere altrimenti con un bando che esplicitamente prevede che la struttura produca utili, richiede che il gestore produca un piano finanziario da 720mila all’anno. La nostra proposta – conclude Bagoli – è che il Comune attribuisca a Milanosport la gestione e che questa stringa un patto di collaborazione con le società del territorio. Solo in questo modo il Carraro potrà svolgere pienamente la sua funzione sociale e andare in pari o produrre un piccolo utile».

Il 10 marzo si riunisce in Municipio 5 la Commissione Sport per esaminare le linee di indirizzo e più in generale la situazione del Carraro. In quell’occasione, le società sportive di Ritorno al Carraro cercheranno il sostegno del Municipio, per chiedere che il bando per la grande struttura di via dei Missaglia, preveda una gestione più favorevole allo sport di base e al fondamentale ruolo sociale che svolge.

Come sarà il nuovo Carraro

Secondo quanto scritto nelle linee di indirizzo il nuovo Carraro che vedremo a fine anno disporrà di un campo di calcio a 11 in erba naturale e uno in erba sintetica, entrambi illuminati, una pista di atletica a sei corsie, due campi da calcio a 5 scoperti in erba sintetica e illuminati, un palazzetto con campo polivalente per pallavolo e pallacanestrodue campi da tennis scoperti in sintetico illuminati, quattro campi da tennis coperti, di cui uno per calcetto e tennis, una parete di arrampicata e una piccola palestra per ginnastica generale. Entro il 2026, con i fondi del Pnrr, il Palazzetto dello Sport del Carraro sarà completamente ristrutturato.

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

Recensioni
1 COMMENTO
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    Anna caimmi 8 Marzo 2023

    Una presa di fondelli dopo anni di abbandono e lavori
    Fatti
    Non continuamente in mano alla politica finita con prezzi esorbitanti e togliendo sport a una vasta zona che vergogna quanti soldi dei cittadini
    Buttati sono tre anni che è chiuso
    e quando si telefonava all’assessore della sport dicevano che apriva in primavera invece si parlerà tra qualche anno quando i lavori fatti saranno da rifare che sperperio e che disagio per una zona dove per i giovani non c’è nulla

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