Reportage su gaffe e lapsus: dalle ciliegine ai pannelli di metano, passando dai porti chiusi che condannano a morte migliaia di persone (che è vero)!

Una gaffe (le ciliegie), poi un non-lapsus (i porti chiusi che condannano a morte migliaia di persone), quindi altro lapsus (i pannelli solari che vanno a metano)… che siano cantonate, qui pro quo, bestialità o

Una gaffe (le ciliegie), poi un non-lapsus (i porti chiusi che condannano a morte migliaia di persone), quindi altro lapsus (i pannelli solari che vanno a metano)… che siano cantonate, qui pro quo, bestialità o semplice cafonaggine di certo sono come le ciliegine, che in certi momenti della vita, vuoi per eccesso di sfrontatezza o di arroganza,  una tira l’altra. Come quel suo gesto sfrontato da lui commentato in modo ancor più spudorato “Gesto rivoluzionario: mangio due ciliegie!” (è riportato da Libero) in cui affonda le mani nel cestino di ciliegie, nel corso di una conferenza stampa e proprio mentre al suo fianco il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parla  della tragedia del batterio Citrobacter,  del reparto di neonatologia infettato, di almeno tre neonati morti all’Ospedale di Borgo Trento a Verona, ecco, quel gesto non è un atto di ingordigia, è dispregio verso chi sta parlando e insofferenza verso il tema della morte che sia di bambini o migranti. Era l’unico senza mascherina (come sempre) al tavolo della presidenza: Zaia, aapena concluso il discorso,  se la rimette per rispetto degli ospiti e dei partecipanti.

Poi c’è il giorno del non-lapsus sui migranti al Senato, quello del: «I porti aperti hanno salvato vite, i porti chiusi condannano a morte migliaia di persone!».  Dopo l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo,  dallo scranno in piedi questiona sulla gestione dei flussi migratori, a suo dire fallimentare con l’attuale governo. Ripreso fiato e consultato i fogli (vuoto di memoria?), alza il tono della voce e tuona, ammonendo teatralmente con il dito indice puntato verso la Presidenza, che il «I porti aperti hanno salvato vite, i porti chiusi condannano a morte migliaia di persone».  Lo ripete a metà, confuso, perché lo scroscio di applausi da tutti i settori, compreso il suo, non fa più intendere il prosieguo del discorso. Raggiro della memoria: il tema della gestione dei flussi migratori  è proprio quello su cui il leader della Lega fu duramente contestato durante il suo mandato al Viminale.

L’ultimo in ordine di tempo? Martedì scorso. “Questo ponte, grazie ai pannelli di metano, si autoalimenterà” È il Ponte di Genova, ed è la mirabolante invenzione che il novello scienziato Salvini offre al suo “popolo” durante una diretta sul suo profilo Facebook dal cantiere del ponte di Genova. I pannelli, si sa, sono fotovoltaici e produrranno l’energia necessaria per il funzionamento dei vari sistemi del ponte grazie ai raggi del sole, fonte unica ed essenziale di energia e di vita! Un sole costituito da materia allo stato gassoso la cui energia  è prodotta dalla fusione nucleare dell’idrogeno in elio. Secondo Radio Città Futura: “Troppi selfie e dirette social e poco studio e approfondimento dei temi di cui è chiamato a occuparsi”

 

 

 

Giornalista per caso… dal 1992, per una congenita passione per la fotografia. Dalle foto ai testi il passo è breve: da riviste di viaggio e sportive ai più quotati femminili e quotidiani nazionali sui temi del mondo del lavoro. Ho progettato e gestito newsletter di palestre e centri fitness. Ora faccio parte degli intrepidi inviati di Milanosud.

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