Reunions di Jason Isbell & 400 Unit, dieci brani in bilico tra cantautorato, folk, country, rock e anche influenze pop

Jason Isbell, da Green Hill (Alabama), ha iniziato la carriera musicale nel 2001 come chitarrista e compositore con i Drive-By Truckers, una eccellente band alternative country-rock/americana, con cui ha realizzato 3 album. Ha lasciato il

Jason Isbell, da Green Hill (Alabama), ha iniziato la carriera musicale nel 2001 come chitarrista e compositore con i Drive-By Truckers, una eccellente band alternative country-rock/americana, con cui ha realizzato 3 album. Ha lasciato il gruppo nel 2007 per iniziare la propria brillante attività solista con un primo disco nel 2007, poi ha formato la propria band, i 400 Unit, e pubblicato una sequenza (5) di ottimi album in un continuo crescendo, culminato con l’ultimo bellissimo lavoro The Nashville Sound (2017), che lo hanno portato a vincere ben quattro Grammy Award.

Questo settimo album, Reunions, prodotto ancora da Dave Cobb, conferma il suo grande talento compositivo attraverso dieci brani in bilico tra cantautorato, folk, country, rock e anche influenze pop, ma sempre di grande qualità, e un gusto chitarristico rétro. 

Difficile segnalare i migliori brani visto l’alto livello di tutti i pezzi, dove emergono la bravura della band e il suo appassionato modo di cantare, ma certamente pezzi come l’iniziale grande ballata What’ve I Done To Help, l’elettrica e ritmata Be Afraid, con il suo invito a tutti di schierarsi in questo difficile momento, e la deliziosa acustica Only Children, lasciano un profondo segno. 

Con questo splendido disco Jason Isbell conferma di essere ormai nel ristretto numero dei grandi giovani songwriter in Usa.

Decisamente consigliato

 

Le segnalazioni di Beppe

  • Willie Nelson, First rose of spring, voto: 8
  • Larkin Poe, Self made man, voto: 7.5
  • Eliza Gilkyson, 20, voto: 7.5
  • Peppe Fonte, Le canzoni di Piero Ciampi e Pino Pavone, voto: 7.5
  • Giuni Russo, Unica, voto: 7
  • Beppe Giampà, La porta del mondo, voto: 7

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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