Riapertura Fase 2. Distinguere strategie e pianificazione dagli slogan in tempi di coronavirus
Il 15 aprile la Regione lancia il piano per la "nuova normalità". Così a partire dal 4 maggio il presidente Fontana chiederà al Governo il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D':Distanza (un
Il 15 aprile la Regione lancia il piano per la “nuova normalità”. Così a partire dal 4 maggio il presidente Fontana chiederà al Governo il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’:
Distanza (un metro di sicurezza tra le persone)
Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti)
Digitalizzazione (obbligo di smartworking per le attività che lo possono prevedere)
Diagnosi dal 21 aprile 20mila test sierologici per il coronavirus, a partire dagli operatori sanitari e socio sanitari e dalle province più colpite di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. Nessun rinvio dei test per Milano, ma doverosa programmazione su basi scientifiche ed epidemiologiche“.
Preoccupato per una evidente mancanza di pianificazione per la città di Milano, ieri Beppe Sala, sindaco di Milano, ha rivolto al governatore della Lombardia quattro domande secche:
Distanza: come faremo con Atm (di nostra responsabilità) o TreNord (di vostra responsabilità) a garantire la distanza per i passeggeri?
Dispositivi: verrano fornite le mascherine oppure andranno bene anche foulard e sciarpe con nella precedente ordinanza (attenzione inizia a far caldo)?
Digitalizzazione: smartworking, è stato fatto un tavolo con le associazioni degli imprenditori per capire chi sta a casa e chi va al lavoro?
Diagnosi. Occorrono test sierologici che danno la patente di immunità. Le altre regioni sono partite. La Lombardia no: Fontana ha annunciato che dal 21 aprile si inizierà in altre province e non a Milano. Domanda precisa di Sala: quanti milanesi potranno usufruire dei test prima di tornare al lavoro entro il 4 maggio?
Nella diretta di Piazza Pulita di ieri sera abbiamo raccolto le ‘Tre T’, gli step fondamentali per ripartire secondo il prof. Alessandro Vespignani informatico epidemiologo (Northeastern University di Boston)
Testing: occorrono test sierologici per identificare i casi di chi ha gli anticorpi, a livello di milioni di tamponi perché l’immunità di massa si raggiunge con almeno il 50 % di immunizzati.
Tracciamento: bisogna isolare preventivamente i contatti tra contagiati e familiari. Occorrono migliaia di tracciatori per somministrare i questionari. Bisognava averli già predisposti coinvolgendo aziende private e app di tracciamento coinvolgendo le persone che hanno non hanno più il lavoro. La Germania ha fatto i bandi per assume tracciatori già due mesi fa. Indispensabile anche costruire più laboratori per fare i tamponi.
Trattamento: creare e rinforzare le strutture ospedaliere della sanità pubblica, predisporre più letti per terapia intensiva, più posti al sud, isolare le persone non a casa ma in alberghi o residence per casi meno severi con supporti esterni, prevedendo il personale necessario per l’assistenza.
Al lettore l’ardua sentenza nel discernere chi propone solo slogan e chi strategie e pianificazioni!