Navigli, perché aprirli è un’opportunità

Prosegue la mostra a Palazzo Morando “Milano, città d’acqua”, che fino al 14 febbraio illustra la forte relazione tra la città e i Navigli, interrotta bruscamente nel 1929, data della chiusura della conca interna. Milano, infatti,

NAVIGLIOProsegue la mostra a Palazzo Morando “Milano, città d’acqua”, che fino al 14 febbraio illustra la forte relazione tra la città e i Navigli, interrotta bruscamente nel 1929, data della chiusura della conca interna. Milano, infatti, ha un grandissimo patrimonio di percorsi d’acqua naturali e artificiali, oggi in buona parte interrati.

Negli ultimi anni questo tema è sempre più dibattuto, a tal punto di diventare oggetto di confronto tra i candidati delle primarie. Come in molte grandi città nel mondo, anche nella nostra città si comincia a intervenire per migliorare il territorio e, di conseguenza, lo stile di vita delle persone che lo frequentano. È questo, infatti, il nuovo parametro sui cui le più importanti città estere si stanno sfidando: una migliore qualità di vita, dovuta da una migliore condizione ambientale, culturale e sociale, per attirare nuove attività economiche di terziario avanzato, favorendo lo sviluppo e nuovi investimenti. Il progetto di riapertura dei Navigli del Politecnico si basa proprio su questo principio: non solo riscoprire un lontano ricordo, ma costruire un nuovo paesaggio e intervenire per migliorare la città.

Quello che è stato bollato da alcuni come un “vecchio sogno” è in realtà una nuova spinta per creare nuovo valore urbano; la riapertura dei Navigli, infatti, creerebbe nuove occasioni turistiche, valorizzando l’immenso patrimonio architettonico sviluppato lungo le sponde, ridurrebbe le esondazioni del Seveso, ricreando la separazione Seveso/Martesana, fornirebbe acqua per nuove pompe di calore e per la produzione di energia elettrica, sfruttando le diverse chiuse presenti lungo il percorso, ma, forse il punto più importante, darebbe l’occasione alla città di ripensare la propria mobilità.

Nel 2005 era stato fatto un modello di traffico per ridurre la congestione nella cerchia dei Navigli garantendo l’accessibilità tramite spicchi. Lo studio, con esito positivo, garantirebbe l’accessibilità a tutti i residenti eliminando il traffico di attraversamento, senza aggravare ulteriormente gli altri anelli viari. L’apertura della M4, infrastruttura che non intralcerà minimamente il canale, darà un ulteriore impulso verso questa direzione. Riaprire i Navigli, quindi, non è un’opera romantica fine a se stessa, ma è un intervento articolato che interessa l’intera città, centro e periferia.

Fabrizio Delfini

concadell'incoronata

Milano, Conca dell’Incoronata

Al via il  progetto preliminare

La Giunta ha deciso a fine gennaio di incaricare MM di redigere un progetto preliminare per la realizzazione della connessione idraulica necessaria all’eventuale riapertura per fasi dei Navigli. Al tal fine verrà costituito un gruppo tecnico di lavoro all’interno dell’Amministrazione comunale per coordinare le attività di analisi e di progetto, che già possono contare sull’approvazione – avvenuta con delibera dell’ottobre 2015 – dei progetti di ripristino dell’originaria Conca dell’Incoronata e della Conca di Varenna.

(Febbraio 2016)

Laureata in Scienze dei Beni Culturali, blogger appassionata di cinema e teatro, talentuosa grafica e webmaster, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sfide, forte della sua estrazione umanista veste con grazia e competenza le testate digitali e su carta di Milanosud.

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