Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa: nuovi intonaci per Dan Flavin

Mùrino Restauri, azienda con sede in via Jan Palach (quartiere Binda) protagonista di decine di restauri, ha completato nei mesi scorsi i restauri degli intonaci degli interni della chiesa Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa,

Mùrino Restauri, azienda con sede in via Jan Palach (quartiere Binda) protagonista di decine di restauri, ha completato nei mesi scorsi i restauri degli intonaci degli interni della chiesa Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, in via Montegani, quartiere Stradera.

L’intervento si è reso necessario per riportare all’originario candore le pareti della chiesa, che ospitano l’opera “Untitled” dell’artista minimalista Dan Flavin.

L’opera, che fu l’ultima realizzata dell’artista americano, che morì il 26 novembre due giorni dopo averla completata, è composta da tubi al neon blu e verdi per la navata centrale, rossi per il transetto, oro per l’abside. Nel transetto e nell’abside l’artista inserito delle file di neon a luce di wood.

L’installazione nella chiesa avvenne l’anno successivo grazie all’interessamento del Dia Art Foundation di New York e dalla Fondazione Prada. L’architettura della chiesa – progettata da noto architetto milanese Giovanni Muzio – e la disposizione dei neon rendono ben separate le varie zone di luce, visibili anche all’esterno nelle ore serali, la variazione dei colori rievoca il trascorrere del giorno dall’alba al tramonto, con l’oro posto nell’altare al centro della chiesa, come nei mosaici delle antiche chiese bizantine.

All’epoca dell’installazione diversi fedeli protestarono non condividendo la scelta del parroco di allora Giulio Greco, che aveva lui stesso chiamato l’artista per realizzare l’opera, e rimpiangendo gli affreschi precedenti, che si trovavano nell’abside e nel transetto (vedi immagine sotto).

 

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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