Sguardi Altrove, il festival internazionale dedicato ai film a regia femminile, giunto alla sua trentesima edizione
Uno sguardo sul mondo e sui temi della contemporaneità da un punto di vista differente. Partendo dai film a regia femminile. E dalle riflessioni sulle creatività artistica delle donne. Dal 10 marzo fino al 18 marzo,
Uno sguardo sul mondo e sui temi della contemporaneità da un punto di vista differente. Partendo dai film a regia femminile. E dalle riflessioni sulle creatività artistica delle donne. Dal 10 marzo fino al 18 marzo, Milano diventa il centro di questo universo cinematografico femminile. Tra proiezioni, incontri, masterclass, performance e premiazioni.
«Trent’anni non sono pochi – ha commentato la direttrice artistica di Sguardi Altrove, Patrizia Rappazzo -. Trent’anni di lavoro, di fatica per la diffidenza iniziale nei confronti di una manifestazione che ha dovuto superare pregiudizi e stereotipia ma ha anche riscosso successi, grazie al pubblico che da tanti anni ci segue». L’attenzione della trentesima edizione va ai temi dei diritti umani, inclusione e diversity, e della sostenibilità ambientale. Oltre 70 titoli, retrospettive e omaggi, come quello al cinema contemporaneo, in collaborazione con il festival Cine por Mujeres di Madrid. E con un omaggio alla regista iraniana Firouzeh Khosrovani, arrestata a maggio e in attesa di condanna.
Madrina di questa edizione di Sguardi Altrove Film Festival è l’attrice e regista di grande talento Donatella Finocchiaro. «Lo sguardo del femminile non viene raccontato perché spesso è scomodo. Ancora oggi sono troppo pochi i film diretti da donne che arrivano in sala, troppo poche le produttrici, le sceneggiatrici, le montatrici, come le direttrici della fotografia, le opere che ricevono finanziamenti pubblici. E importante che ci sia un festival dedicato ai film delle donne, piene di talento e di passione. Ritorno con piacere a Milano. Qui sono state girate molte scene in esterni di Monterossi (la serie tv di Prime Video, tratta dai romanzi noir di Alessandro Robecchi, per la regista di Roan Johnson, con protagonista Fabrizio Bentivoglio, in cui Donatella Finocchiaro è Lucia, donna amata da Monterossi, lasciato per andare a fare giornalismo a Londra – Ndr). «Mi è piaciuta questa Milano noir un po’ malinconica che sta lentamente e inesorabilmente cambiando».
Tra le altre professioniste, il Premio al montaggio, Le Forme del Cinema è stato assegnato a Esmeralda Calabria, montatrice tra le più affermate del cinema italiano (un mestiere che ha cominciato a svolgere quando ancora le donne nel settore si contavano sulle dita di una mano) di cui viene proiettato il documentario Parlate a bassa voce, che racconta un viaggio nell’Albania attraverso la storia di Redi Hasa e del suo violoncello, per il quale ha curato regia, montaggio e sceneggiatura.
Roberta Torre si aggiudica il Premio alla regia con le Favolose. Sette amiche transessuali di mezza età, si ritrovano in una villa nella periferia di Milano per ricordare una loro compagna, Antonia, seppellita dalla famiglia vestita da uomo. Un docufilm fra fiction e realtà. Nel cast troviamo nomi importanti del movimento trans, da Porpora Marcasciano a Nicole De Leo, e Sophia Mehiel, Veeth Sandeh, Mizia Ciulini.
Sempre di Roberta Torre, tra i film proiettati fuori concorso c’è Angela, uscito per la prima volta in sala nel 2002 con una emergente, intensa Donatella Finocchiaro. Il film racconta una torrida storia d’amore nelle strade mafiose di Palermo. «Credo nello sguardo di genere quando è sorretto dal talento e dal coraggio che ogni artista dovrebbe avere. Non a priori. Non amo le generalizzazioni e la retorica sul femminile». racconta Roberta Torre, nata e cresciuta a Milano, maturità classica presso il Liceo Parini, laurea in Filosofia presso l’Università Statale di Milano, per poi specializzarsi in drammaturgia, alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi e, successivamente, in regia cinematografica alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti.
Premiata anche Donatella Finocchiaro, che debutta nella regia teatrale con la Lupa di Giovanni Verga (nel 2011 l’attrice siciliana era passata dietro la macchina da presa per raccontare la sua città natale, nel corto Andata e Ritorno). «A spingermi in questa nuova avventura con La Lupa, nella doppia veste di attrice e regista, è stata Emma Dante, che mi aveva diretta ne Le sorelle Macaluso. Le avevo proposto di fare lei la regia dello spettacolo. E lei: ma perché non la fai tu? Dopo venti anni chi può dirigerti meglio di te? Nonostante le perplessità iniziali mi sono fatta tentare dal progetto. Spesso noi donne siamo timide e dobbiamo imparare a prendere coraggio. Perché un uomo si sente sempre all’altezza dei ruoli e una donna no? Mi sono buttata in questa nuova avventura. Ed è stata un’esperienza travolgente, totalizzante».
Lina Sastri, attrice intensa ed eclettica, riceverà il Premio alla carriera durante la cerimonia di chiusura di Sguardi Altrove (sabato 18 marzo alle 21,15 Cinetteca Arlecchino). «Un riconoscimento che voglio dedicare a tutte le donne che si impegnano per migliorare questo mondo: rischiando, osando, creando, combattendo coraggiosamente con il cuore», ha commentato la stessa artista appena ricevuta la notizia.
Il festival si terrà alla Cineteca Milano Arlecchino, cinema Beltrade, Il Cinemino, Auditorium San Fedele, Auditorium Padre Reina-Rho e Identità golose Milano.
Il programma completo della manifestazione lo trovate qui