Skianto di Filippo Timi in scena al Parenti fino al 2 febbraio, nella recensione di Marianna Maddaloni
Dopo cinque anni torna al teatro Franco Parenti “Skianto” di Filippo Timi, in scena fino al 2 febbraio, la storia di un ragazzo di nome Filippo, nato con una gravissima disabilità. Una favola amara, un
Dopo cinque anni torna al teatro Franco Parenti “Skianto” di Filippo Timi, in scena fino al 2 febbraio, la storia di un ragazzo di nome Filippo, nato con una gravissima disabilità. Una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore a una esilarante ironia, Marianna Margherita Maddaloni, scrittrice e attrice afflitta da una forma di tetraparesi spastica, ha visto la prima del 21 gennaio. Questa la sua recensione.
Filippo è un ragazzo è un ragazzo che non può muoversi, gli è precluso qualsiasi contatto con il mondo esterno, non riesce a esprimersi “normalmente”, ma nel suo io si può ribellare e desiderare di vivere senza limitazioni. È un corpo inanimato che al suo interno vive intense emozioni e desideri. Ha l’amore della famiglia che lo cura, ma non riesce a trovare un modo per confrontarsi con lui. La famiglia per proteggerlo lo tiene in casa, ma lui vorrebbe vedere il mondo, tanto che si emoziona quando lo portano in ospedale per i controlli medici, perché tutto è una scoperta per lui.
Cinque anni quando vidi lo spettacolo per la prima volta mi colpì sia per l’argomento trattato sia per la scelta di come raccontarlo, un modo canzonatorio ed irriverente come non era mai stato fatto: un pugno nello stomaco. Io questo dramma lo vivo quotidianamente sulla mia persona e non importa che la mia disabilità si presenti in modo differente da quella di Filippo interprete di Skianto. Cinque anni fa incontrai Timi, io stavo scrivendo il mio primo saggio e lui mi chiese di dargliene notizia. Sono passati cinque anni ed ecco Filippo Timi di nuovo al Franco Parenti con Skianto. Questa nuova scenografia è ancora più bella quanto poteva essere soft allora oggi si è trasformato in un artiglio che graffia lo spettatore e non gli da tregua. Emerge la figura istrionica di Filippo Timi un attore anticonvenzionale.
Anche oggi l’ho incontrato, è sceso dal camerino ancora truccato. Ha un’anima gentile e disponibile. Come non fossero trascorsi cinque anni dal nostro primo incontro ma solo qualche giorno gli ho consegnato i miei due saggi (nel tempo ho scritto anche il secondo) e il mio docufilm affinché lo possa vedere. Vedrai Filippo un parallelismo tra il tuo personaggio e quanto rappresento nel docufilm. Io non sono un’attrice racconto me stessa ho messo la mia faccia. La carrozzina mi lega ma io volo libera.
Marianna Maddaloni
(Marianna è autrice dei libri “Normale e non” e “Storia di una ragazza coraggiosa”, entrambi in vendita presso la sede di Milanosud, e della pièce teatrale “Io sono altro, l’Opera diversa”, dove è stata anche attrice, messa in scena l’anno scorso a Pesaro).
Marianna con il padre Paolo (a sinistra) e Filippo Timi.
Skianto
uno spettacolo di Filippo Timi
con Filippo Timi
e con Salvatore Langella
luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
si ringraziano Lawrence Steele e Francesco Risso
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella
assistente alla regia Daniele Menghini
produzione Teatro Franco Parenti
spettacolo nato nel 2014 in coproduzione con il Teatro Stabile dell’Umbria
PAOLO MADDALONI 30 Gennaio 2020
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