Slash worker: chi sono?

Persone che hanno fatto della flessibilità e dell’autonomia il proprio mantra. Con il termine slash worker si intendono infatti tutti quei lavoratori indipendenti che svolgono più professioni simili o totalmente diverse l’una dall’altra.Il mondo del

slash worker

Persone che hanno fatto della flessibilità e dell’autonomia il proprio mantra. Con il termine slash worker si intendono infatti tutti quei lavoratori indipendenti che svolgono più professioni simili o totalmente diverse l’una dall’altra.

Il mondo del lavoro è diventato sempre più liquido, complice una crisi che non sembra attenuarsi e che si farà sempre più complessa a causa del Covid-19.

I risultati dei report

I dati Eurostat mostrano che nel 2018 il 5% delle persone nell’UE-28 con un titolo di istruzione superiore aveva più di un’attività lavorativa. A fare un punto della situazione ci ha pensato anche Acta, l’associazione dei freelance, che ha realizzato un report come parte del progetto europeo I-Wire che ha coinvolto otto paesi membri.

In relazione ai dati Istat 2017, in Italia ci sono 5,3 milioni di lavoratori autonomi, che rappresentano il 23% degli occupati: 8 punti percentuali in più rispetto alla media Ue del 15%. Di questi, secondo Eurostat, circa 3,5% si definiscono freelance, professionisti che guadagnano con attività autonome e lavorano con committenti esterni. I dati non tengono però conto della stratificazione degli impegni lavorativi che, per passione o necessità, i freelance assumono per arrivare a fine mese.

L’80% dei freelance italiani può essere definito uno slash worker, sia a causa dell’evoluzione del mondo del lavoro, sia per la crisi che ha colpito soprattutto i giovani.

Caratteristiche di uno slash worker

Piuttosto che cedere, quindi, il freelance italiano è portato a fare più lavori per sostenersi. Secondo Acta questo fenomeno potrebbe però portare alla perdita di qualità e specializzazione o verso il deterioramento delle competenze. Certo, non per tutti è così e, nonostante le difficoltà, lo slash worker è prima di tutto chi affianca al lavoro primario quello che prima era solo un hobby e ora è diventata un’altra fonte di reddito.

I freelance italiani sono quindi lavoratori con elevate competenze, più che disponibili alla flessibilità che chiede il mercato, ma sono totalmente esposti alle sue oscillazioni, senza un welfare che li possa proteggere nei momenti di difficoltà e ricevono compensi molto bassi. Per sopravvivere devono quindi adattarsi e fare più lavori, anche a rischio di perdere specializzazione e competenza. Un nuovo paradigma del lavoro che merita interesse, e che rappresenta un’occasione per ripensare il rapporto tra dipendente e azienda.

Alla difficoltà di trovare il posto fisso, gli slash worker reagiscono positivamente, trasformando la precarietà in opportunità. Percorsi ibridi che da un lato rappresentano una risposta strategica alla crisi del mondo del lavoro, e dall’altro una vera e propria sfida per le aziende, che si trovano così a dover rivedere i loro modelli manageriali per poterli adattare ad una cultura del lavoro più elastica.

Un nuovo modo di affrontare la crisi

La crisi del lavoro è una crisi multipla, e in essa convergono molti elementi da tenere in considerazione. Nell’era ATAWAD, acronimo che sta ad indicare AnyTime AnyWhere AnyDevice, sono proprio il work-life balance e la formazione continua a diventare criteri di orientamento professionale sempre più rilevanti.

Lo Slash Worker non ha bisogno di scrivere un curriculum vitae dove inserire una lista delle collaborazioni realizzate per dimostrare la propria professionalità, ma punta tutto sulla creazione di un portfolio che dimostri i risultati ottenuti. Questo professionista racconta le sue capacità attraverso una storia coerente piena di dati, referenze e indagini sul prodotto per cui ha lavorato. Altra novità dello Slash Worker è che non è disposto a scambiare la propria libertà personale con un salario: i contratti si concentrano infatti sul risultato da ottenere e non sul tempo effettivamente dedicato a quel progetto. 

Il modello di business per uno Slash Worker cambia perché non ha un datore di lavoro che si prende cura di lui. La sua carriera deve infatti essere vista come un marchio da posizionare sul mercato con clienti e una struttura legale e organizzativa ben definita. Se da una parte questo atteggiamento può essere visto come un punto a favore, per altri sarà sicuramente uno svantaggio. Quando si lavora per qualcuno è infatti l’organizzazione che gestisce tutto e il lavoratore può concentrarsi solo sulla propria area di lavoro. Il professionista moderno deve invece organizzare il suo tempo in totale autonomia, cercando continuamente nuovi clienti con i quali iniziare collaborazioni.

La sfida principale, oggi, è quella dell’agilità. Restare in ascolto, tentare, innovare, adattarsi rapidamente. Le metriche della performance lavorativa, in futuro, si baseranno sempre più sulla capacità di reinventarsi. E gli slash worker, sembrano avere tutte le carte in regola per poter affrontare con efficacia le sfide di una società in continua evoluzione.

In collaborazione con inCOWORK

Catanese di nascita e Milanese d'adozione, ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione il giorno del mio compleanno. Social media lover con una passione sfrenata per la musica di De André e i fumetti di Andrea Pazienza. Amo la Sicilia, il mare e il sole.

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