Smartworking: “ora è tempo di tornare a lavorare”. Ieri la prima conferenza stampa post lockdown di Sala
A Palazzo Marino ieri alle 14:00 si è svolta la prima conferenza stampa post lockdown del sindaco Giuseppe Sala. L'iniziativa era promossa dall’associazione Cronisti In Comune e si poteva seguire in diretta dalla pagina Facebook
A Palazzo Marino ieri alle 14:00 si è svolta la prima conferenza stampa post lockdown del sindaco Giuseppe Sala. L’iniziativa era promossa dall’associazione Cronisti In Comune e si poteva seguire in diretta dalla pagina Facebook del primo cittadino, da quella di Agenzia di stampa DIRE e sul canale YouTube di Mianews Milano.
Già il mattino stesso nel consueto videomessaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook, centrato questa volta sul lavoro dal titolo «l’Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro?», aveva spiegato che «bisogna guardare in faccia una realtà in cui, soprattutto per le parti più deboli dal punto di vista del lavoro, ossia i giovani e le donne, c’è una seria ipoteca sul loro futuro e dobbiamo occuparcene. Questo è fuor di dubbio. Non ho ricette auree e sto cercando di fare il possibile per ridurre la perdita di lavoro che sta avvenendo nella mia città e, anzi, per creare nuove opportunità». E terminava con l’invito «Ora basta con lo smartworking, ora è il momento di tornare a lavorare» che ha suscitato tante polemiche.
Altre ne ha suscitate la conferenza stampa quando dice «Sono molto contento che il lockdown ci abbia insegnato lo smart working, ma ora è il momento di tornare a lavorare, perché l’effetto grotta, per cui siamo a casa e prendiamo lo stipendio, ha i suoi pericoli».
Il tema del lavoro sarà centrale nel post pandemia in autunno, avverte, e lo preoccupa molto «soprattutto per i giovani e le donne c’è una seria ipoteca per loro futuro, dobbiamo occuparcene» E quindi «Sto facendo il possibile per ridurre la perdita di lavoro che sta avvenendo nella mia città, e anzi sto provando a creare nuove occasioni di lavoro». Lo smart working deve essere, secondo il sindaco «una leva di flessibilità non una modalità normale, oggi non sappiamo se a ottobre, a novembre potremo tornare in lockdown, quindi se questo momento è propizio per tornare a lavorare facciamolo, non ho nulla contro questa modalità ma non pensiamo che con questo risolviamo tutto». E dopo aver citato i pareri di alcuni esperti secondo cui la carica virale del virus oggi sarebbe molto bassa, avverte che: «Semplificare è rischioso, sminuire lo è altrettanto – conclude Sala – però a mio giudizio oggi è il momento di tornare a lavorare».
Sono dichiarazioni sullo smartworking che riprendono un’articolo di Pietro Ichino sull’inefficienza delle PA, di tutto il settore pubblico ancora in lockdown fino a fine luglio, al di fuori del settore ospedaliero e rivolto alla ministra Fabiana Dadone. “Qual è, settore per settore e regione per regione, la percentuale di dipendenti pubblici la cui funzione si presta effettivamente a essere svolta da remoto? E quanta parte di questa è stata svolta effettivamente? Hanno davvero lavorato da remoto anche gli addetti ai musei, gli uscieri, il personale tecnico delle varie sedi chiuse, gli ispettori delle varie amministrazioni?” È online il suo articolo pubblicato ieri sul sito del Corriere della Sera.
Il dibattito ha ovviamente acceso diverse polemiche anche nella sinistra. Il più acceso è la risposta dell’assessora al Lavoro Cristina Tajani: “No, non è stata una lunga vacanza, ma cosa diventerà il lavoro agile dipende dalle scelte che facciamo oggi. Finita l’emergenza, la modalità di lavoro che ci ha consentito di sopravvivere durante i lockdown è diventato oggetto di acceso dibattito: può essere un bene. Ed è un invito al dibattito anche quello lanciato oggi dal Sindaco Sala, sebbene non ne condivida appieno alcuni passaggi. Ma la discussione può essere fruttuosa. Personalmente sono sempre stata una supporter del Lavoro Agile (meno dell’home working) basandomi su evidenze e dati e non solo su opinioni. Questo sin dai tempi in cui lo smart working veniva dai più considerato una faccenda “da femminucce”, ovvero destinato a lavoratrici con carichi di cura, in equilibrio tra vita e lavoro”.
? In diretta da Milano l'intervista al sindaco Beppe Sala. Leggi le sue dichiarazioni su https://bit.ly/3eglofv.
Pubblicato da Agenzia di stampa DIRE su Venerdì 19 giugno 2020