Smog, è sul riscaldamento residenziale a biomasse e gasolio che bisogna intervenire
Il blocco dei diesel non è una misura sufficiente, perché la prima causa dell’inquinamento nelle grandi città non è il traffico veicolare ma di gran lunga il riscaldamento residenziale. È questo quanto emerge di dati
Il blocco dei diesel non è una misura sufficiente, perché la prima causa dell’inquinamento nelle grandi città non è il traffico veicolare ma di gran lunga il riscaldamento residenziale. È questo quanto emerge di dati prodotti dai principali istituti di ricerca, ultimo di questi lo studio di Life PrepAir, di Regione Emilia Romagna. Da quanto emerge da questa indagine nel Bacino del Po il Pm10 prodotto dal traffico dalle auto diesel (gas di scarico, usura freni e pneumatici) corrisponde al 14% dell’inquinamento prodotto, mentre si attesta al circa al 55 la percentuale di inquinamento prodotto dal riscaldamento residenziale. Di questa ampia fetta addirittura il 90% sarebbe prodotto da riscaldamento da biomasse (legna, pellet e carbonella). Nel 2018 l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale in Lombardia, stimava invece al 47% la produzione di Pm10 nell’aria per l’uso di camini e impianti a biomasse non certificati. Comunque un impatto rilevante da controllare, a quanto pare molto più del traffico veicolare,
Sul fronte del riscaldamento a gasolio, altra fonte di inquinamento importante, recentemente l‘assessore Marco Granelli ha ricordato che il Comune di Milano ha istituito un fondo di 23 milioni di euro per promuovere la trasformazione delle caldaie a gasolio in metano o con teleriscaldamento e migliorare l’efficienza energetica. Attualmente 120 condomini hanno approfittato di questa opportunità, ricevendo quasi 5 milioni di euro. Rimangono però ancora circa 3.000 caldaie a gasolio.
«Entro l’anno si concluderanno i lavori per la trasformazione di tutti gli impianti di da gasolio a metano o teleriscaldamento – ha fatto sapere via Facebook l’assessore Granelli –. Quelle di Aler di Regione Lombardia sono ancora per il 70% a gasolio».
Anna 26 Gennaio 2020
Ma come mai non vengono stanziati soldi dal (comune di milano) per piantare alberi sul lungo viale ripamonti? Dal cavalcavia fino al vigentino ? il Viale Ripamonti come pure via chiaradia e quaranta? vie piuttosto inquinate, sono vie piuttosto larghe che potrebero ospitare vari tipi di piante, che si sà danno ombra e diminuiscono la temperatura. Piantare gli alberi non è possibile in queste zone? solo per le zone C o vie come dell’assunta.a Milano
Cordiali Saluti
Anna Ranzanici