La società del futuro tra valanghe di soldi e politiche rigoriste, tra il Gatto e la Volpe e Shylock
Nessuno osi più definire l’Economia una scienza esatta. O provi a usare esclusivamente gli strumenti della Matematica, della Statistica o della più sofisticata Econometria per prevedere o indirizzare politiche sociali o economiche. La semplice cronaca
Nessuno osi più definire l’Economia una scienza esatta. O provi a usare esclusivamente gli strumenti della Matematica, della Statistica o della più sofisticata Econometria per prevedere o indirizzare politiche sociali o economiche. La semplice cronaca di questi ultimi anni non glielo consentirebbe, viste le oscillazioni delle teorie economiche a cui abbiamo assistito.
Chi ha un minimo di memoria storica non può non ricordare gli anni delle ricette iperigoriste su debiti e bilanci, imposte da trattati durissimi, proposti da tutte le istituzioni economiche e finanziarie europee e internazionali. E se le confronta con i piani finanziari da centinaia di miliardi di euro e dollari, tutti rigorosamente in debito, di cui si parla in questi giorni, non può che rimanere sconcertato. Sembra di assistere a una scena di Pinocchio, quando nel campo dei Miracoli, nella città degli Acchiappa-citrulli, nel Paese dei Barbagianni, sotterra gli zecchini d’oro per vederli poi fiorire sugli alberi. Se poi le nuove idee economiche arrivano dagli stessi leader – per esempio Christine Lagarde, Mario Draghi e Angela Merkel – che solo 10 anni fa dicevano esattamente il contrario, l’immagine del gatto e la volpe si materializza .
Qualcuno si azzarda addirittura a riproporre la cancellazione del debito mondiale, come fece il premio Nobel Paul Krugman all’indomani della crisi del 2008, ricevendo valanghe di improperi da coloro che, adducendo motivazioni finanziarie ed etiche, lo consideravano un vero e proprio tabù.
Ora, senza arrivare a questa misura estrema, che con il volume di scambi e denari attuale è perlomeno molto rischiosa, a emergenza sanitaria terminata e interventi finanziati in atto bisognerà pensare come ristrutturare il debito, per dilazionarlo il più possibile e no soffocare la ripartenza dell’economia.
I numeri resi noti oggi dalla società di ricerca economiche Prometeia prospettano scenari difficilissimi, per tutti. Per rimettere insieme le nostre società, in un mondo globalizzato come l’attuale, ci vorranno molte risorse, tanto coraggio e soprattutto idee di società innovative.
Dovremo fare attenzione che il carico di questa enorme operazione finanziaria non ricada interamente sulle nuove generazioni e le classi meno abbienti, come finora è successo per operazioni analoghe.
Nessun Shylock dovrà, alla fine di tutto questo, esigere la sua libbra di carne.