Solidarietà a Gratosoglio: QuBì, Social street e parrocchie insieme per aiutare chi ha difficoltà a uscire di casa

Nei momenti difficili - per fortuna ma anche perché il bisogno di sentimenti positivi prevale -  succede: il bisogno di solidarietà e vicinanza e la ricerca di conforto prendono le strade del senso pratico e

Nei momenti difficili – per fortuna ma anche perché il bisogno di sentimenti positivi prevale –  succede: il bisogno di solidarietà e vicinanza e la ricerca di conforto prendono le strade del senso pratico e anche quelle del sentimento, religioso ma non soltanto. E qui, nello spicchio più a Sud di Milano, dunque, ecco due momenti che uniscono e tengono vicino: il vademecum «per evitare di uscire di casa il più possibile» messo a punto dalle parrocchie di San Barnaba e Maria Madre della Chiesa, dalla social street Gratosoglio, Basmetto e dintorni e da QuBì Gratosoglio. È stato diffuso alle famiglie, ma anche Milanosud lo pubblica volentieri: è una guida pratica anche alla bontà e alla solidità dei rapporti nel quartiere. Accenderli è stato un lavoro più prezioso di quanto si potesse immaginare «prima di tutto questo»; mantenerli e rinforzarli, ora, è un impegno importante.
Nel volantino c’è l’elenco dei commercianti disponibili a portare le spesa a domicilio, il numero verde per i farmaci, emergenze sanitarie, servizi sociali e altro ancora, insieme a cellulari di don Giovanni, Antonella della social street ed Elena di QuBì.

Il secondo momento, quello della vicinanza ideale, di sentimenti e di preghiere, arriva alle 19 di ogni giorno – come ormai molti sanno – grazie a don Giovanni che ha lanciato la sua idea dalla pagina Fb due Cortili alle 1.38 di sabato 7 marzo. Da quel giorno  le risposte all’appuntamento si moltiplicano, mentre sulla pagina, di volta in volta, vengono proposte intenzioni e riflessioni. All’insegna di quel tutto andrà bene che sta spuntando su pareti, muri e persino da qualche balcone, per nutrire solidarietà e speranza:

L’appello di don Giovanni

Stanotte mi ha folgorato un’idea, come quando sulla settimana enigmistica giochi a unire con dei segmenti dei punti isolati! Eccoli:

  1. i post-it che stanno comparendo qua e là in città pieni di speranza con su scritto #tuttoandràbene;
  2. la resistenza, parola capace di evocare in me un universo di pensieri che va dai volti dei nonni che hanno combattuto in montagna a quelli dei cittadini resilienti di Sarajevo di cui in questi anni molto vi ho parlato, compreso giovedì 20 feb al #campusdellapace;
  3. i simboli che non esauriscono i problemi ma indicano soluzioni
  4. e infine la preghiera quella che comunitariamente ci manca ma che possiamo vivere in casa. Ed ecco l’idea: tutte le sere alle 19 farò suonare dall’impianto di san Barnaba un canto alla Madonna. Ed ogni sera vi inviterò a quell’ora ad affacciarvi alla finestra, accendere un cero, raccogliervi in voi stessi recitando un’Ave Maria. E se non siete credenti a fermarvi comunque per darci un abbraccio virtuale ma non meno reale!

Iniziamo questo sabato 7 marzo pregando in particolare per i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari!
Ogni giorno vi proporrò qui su Facebook e affisse alla chiesa delle intenzioni; lo stesso potete fare anche voi scrivendomi qui sotto! Ci state? Datemi poi un segnale inviando foto e video alla finestra, mentre vi preparate alla preghiera…con il sottofondo o senza! Uniti resistiamo, preghiamo…tutto andrà bene! E sono certo che prestissimo suoneranno le campane di un alleluja di liberazione!

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