Sud Milano epicentro del terremoto nel Pd cittadino

 Il Pd milanese perde i pezzi e il sindaco Sala inizia a preoccuparsi. Dopo le uscite di circa due mesi fa dell’ex sindacalista Onorio Rosati e dell’ex sindaco di Rozzano Massimo D’Avolio, che dal Gruppo

 

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Il Pd milanese perde i pezzi e il sindaco Sala inizia a preoccuparsi. Dopo le uscite di circa due mesi fa dell’ex sindacalista Onorio Rosati e dell’ex sindaco di Rozzano Massimo D’Avolio, che dal Gruppo Democratico sono entrati nel Gruppo Misto in Consiglio regionale, lo smottamento della sinistra registrato al Pirellone arriva a Palazzo Marino. Protagonisti David Gentili e Natascia Tosoni, sostenitori della lista Orlando, sonoramente sconfitta alle primarie di due mesi fa, che dopo aver partecipato alla manifestazione di “Insieme” il 1° luglio a Roma, hanno deciso di lasciare i democratici per confluire in un nuovo gruppo consiliare, probabilmente con Paolo Limonta e Anna Pirovano di SinistraXMilano. La situazione è comunque in evoluzione ed è possibile che nei prossimi giorni altri consiglieri lascino il partito di Renzi.

Situazione analoga nel Municipio 5, dove i consiglieri Amedeo Iacovella, Lucia Audia e Angela Lanzi, dopo un’infuocata riunione di partito, in cui erano chiamati a discutere con i circoli di un anno di lavoro all’opposizione, hanno formalizzato le loro dimissioni dal partito. Apparentemente più tranquillo lo scenario al Municipio 6, dove il Pd è in maggioranza. Qui si è costituito un gruppo autonomo, composto da 4 consiglieri Pd (Doris Zaccaria, Cesare De Mezza, Eugenio Garlaschelli, Matteo Broggi) e uno di SinistraXMilano (Rita Barbieri), i cui componenti però non lasceranno i rispettivi partiti.

Giunta Sala più vulnerabile

Non conosciamo nel dettaglio la situazione degli altri Municipi, ma lo scenario che si sta delineando per l’Amministrazione comunale appare preoccupante. Le elezioni politiche di primavera vedranno con ogni probabilità il Pd e la costellazione alla sua sinistra, di cui ora fanno parte i consiglieri fuoriusciti, fortemente contrapposte. Fibrillazioni che non potranno che pesare sull’azione della giunta e del sindaco. A questo si aggiunge il probabile rinvio a giudizio di Sala, con le accuse di falso ideologico e materiale per la retrodatazione della data di nomina di due giudici supplenti della commissione giudicatrice dell’appalto della piastra dei servizi di Expo e per irregolarità per lo stralcio dell’appalto del verde, sempre per la piastra dei servizi. Accuse che sembrano molto deboli, ma che il clima giustizialista nel Paese, ulteriormente alimentato da quello elettorale, potrebbe ingigantire. Soprattutto se i consiglieri fuoriusciti perderanno di vista l’interesse del fronte progressista milanese, rimanendo invece coinvolti dalle tattiche “romane” di Bersani, D’Alema o Fratoianni, che hanno dimostrato in diverse occasioni di essere più interessati alla dinamica politica nazionale che alle sorti di Palazzo Marino.

Municipio 5, escono Iacovella, Audia e il capogruppo Lanzi

Il gruppo Pd in Municipio 5 perde i tre consiglieri del circolo Vigentino: Amedeo Iacovella, Lucia Audia e la capogruppo Angela Lanzi. L’uscita di Iacovella era data per certa, sin dal 5 luglio, con l’annuncio delle dimissioni di Natascia Tosoni. Annuncio a cui erano seguite, secondo quanto affermato dal coordinatore di zona Mattia Cugini, telefonate da parte di Iacovella a iscritti di quel circolo a maggioranza orlandiana, per convincerli ad aderire al progetto di Pisapia. L’interessato, pur confermando di aver fatto e ricevuto in questi giorni delle telefonate, ha precisato: «ho esposto le ragioni delle mie dimissioni a persone che conosco da anni, senza costringere nessuno a seguirmi». Fatto sta che il coordinamento di zona guidato da Cugini, ha convocato un direttivo urgente del circolo Vigentino per sabato 15 luglio e chiesto e ottenuto da Tosoni, ormai ex coordinatrice, di revocare un incontro di circolo da lei convocato per il 12. «Siamo allibiti – ha aggiunto Cugini – per mesi abbiamo subito l’accusa di essere diventati un partito personale e ora assistiamo al debutto del tentativo di creare un “circolo personale”». Una situazione talmente tesa che, per fugare le voci dello svuotamento del circolo, il coordinamento di zona ha pubblicato un post su Facebook in cui ha scritto: “Siamo il Partito Democratico e i circoli sopravvivono ai loro coordinatori! Il Circolo Pd Vigentino continua ad esistere e attraverserà il processo democratico proprio di un grande partito come il nostro. La lealtà della dialettica politica dovrebbe essere osservata sempre!”.

La sera di due giorni dopo, il 7 luglio, Iacovella ha formalizzato la propria uscita dal Pd in un incontro tra gli eletti in municipio e i coordinatori dei circoli di zona sul bilancio di un anno di attività all’opposizione. Nell’occasione anche la consigliera Lucia Audia e la capogruppo Angela Lanzi hanno dato le dimissioni dal Pd.

Municipio 6, nasce un gruppo, ma non ci sono scissioni

Nel Municipio 6, dove è stato eletto Walter Gentili, ancora non si registrano abbandoni nel Pd. Nelle settimane scorse però i consiglieri Pd Doris Zaccaria (presidente del Consiglio di Municipio) Cesare De Mezza (presidente della Commissione Sport e Aggregazione), Eugenio Garlaschelli, Matteo Broggi e Rita Barbieri di SinistraXMilano (assessora) hanno comunicato al Consiglio di Municipio che pur rimanendo nei rispettivi partiti e nella maggioranza, hanno creato «Un gruppo consiliare alternativo – ha specificato Doris Zaccaria – per stimolare il dialogo interno che è risultato molto carente, ma nessuno di noi ha compiuto questo passo in un’ottica anti qualcosa, né per aderire ad altri progetti politici».

Uscito dal Pd per entrare in Mdp anche Ferruccio Patti, consigliere di zona 6 della scorsa legislatura, attualmente vice presidente di Confesercenti Milano e presidente di Sos Impresa Milano, il soggetto che lotta contro il pizzo e l’usura.

Stefano Ferri

Illustrazione: Portos

(Luglio 2017)

 

Giornalista dello scorso millennio, appassionato di politica, cronaca locale e libri, rincorre l’attualità nella titanica impresa di darle un senso e farla conoscere, convinto che senza informazione non c’è democrazia, consapevole che, comunque, il senso alla vita sta quasi tutto nella continua rincorsa. Nonostante questo è il direttore “responsabile”.

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