Sud Milano: le piste previste dal piano del Comune e quelle proposte dai cittadini
La città, in questi giorni, si sta rimettendo in moto. Provata dal virus, che in Lombardia ha colpito come in nessuna altra parte al mondo, Milano progetta il futuro, con lo sguardo a settembre, quando
La città, in questi giorni, si sta rimettendo in moto. Provata dal virus, che in Lombardia ha colpito come in nessuna altra parte al mondo, Milano progetta il futuro, con lo sguardo a settembre, quando – coronavirus permettendo – tutte le attività, scuole incluse, apriranno i battenti.
Tra i molti problemi che i milanesi dovranno affrontare ci sarà di sicuro quello della mobilità. Smart working, formazione a distanza e orari differenziati di negozi, scuole e uffici potrebbero non bastare, per una città che in epoca pre covid accoglieva giornalmente 3 milioni di persone, di cui circa 1 milione e 400mila prendeva le metropolitane e circa un 1 milione vi entrava in auto. Una marea di persone dunque che, orfana della capacità di trasporto dei mezzi pubblici (ridotta di tre quarti), si recherà al lavoro e, per quanto scaglionata e dimezzata, se prenderà l’auto per muoversi bloccherà la città.
Uno scenario da incubo, per scongiurare il quale il Comune di Milano ha lanciato a fine aprile il piano “Milano 2020 – Strategia di adattamento”. Un’idea di città su misura di pedoni e distanziamento, in cui i servizi si trovano massimo a 15 minuti a piedi, le piazze privilegiano i pedoni, i marciapiedi sono più ampi, le zone a velocità limitata sempre più diffuse, le attività commerciali si svolgono all’aperto.
Ma perché tutto questo possa accadere è indispensabile che la mobilità cittadina si trasformi, che più gente possibile si muova su due ruote e a piedi. Per questo i primi interventi dell’amministrazione sono stati sulle piste ciclabili. “Milano 2020” contiene progetti e risorse per 35 km di nuove ciclabili “leggere” e secondo regole semplificate, un primo blocco già avviato, di circa 23 km, da realizzarsi entro settembre, il resto nei mesi successivi, ma entro l’anno.
Un aumento significativo di percorsi ciclabili, che si aggiungerà ai circa 220 km di piste esistenti, che dovrà essere il primo passo di un sistema realmente alternativo all’auto e ai mezzi pubblici, che per essere efficace dovrà essere usato e sostenuto sin da subito dai milanesi e dall’intero sistema economico.
Un cambio radicale delle abitudini che è anche un appello a tutte le componenti della città – cittadini, aziende, categorie e settori economici, terzo settore ecc – a fare attraverso il sito del Comune proposte concrete su percorsi, piazze e servizi per una nuova Milano, da attuare sin dai prossimi mesi. Molte aziende e cittadini hanno già iniziato a farlo, ripensando il loro modo di lavorare e vivere la città. La speranza è che questa parte di Milano cresca e abbia il sopravvento su chi diffonde cinismo e fa anche di questa una battaglia di bassa politica o di difesa esclusiva dei propri interessi.
Non ci resta che fare tutti la nostra parte, con idee e comportamenti. L’alternativa, è bene saperlo, è soffocare nei gas di scarico, imbottigliati nel traffico.
SUD MILANO
Le piste ciclabili programmate
1 – Missaglia-Dudovich-Boeri, inizio lavori autunno-inverno 2020
Il percorso sfrutta tratti di piste già esistenti e con spazi di facile riconversione. Uniche difficoltà in via Lusitania e via Boeri/Aicardo, dove per fare spazio a una pista anche semplicemente tracciata si dovrebbe togliere un lato di parcheggi o istituire dei sensi unici. In via Boeri/Aicardo è possibile usare come pista i percorsi nel verde del parco che si trova tra le due vie. Da qui lungo via Giambologna e poi Col Moschin arrivare in centro.
2 – Gratosoglio-area verde, inizio lavori autunno-inverno 2020
Il progetto, che risale al bilancio partecipativo 2017/18, prevede la trasformazione in un percorso ciclabile, con panchine e un’area gioco, dello sterrato che da via Baroni 190A corre lungo il Lambro meridionale fino alla via Gratosoglio. Da qui la pista si congiunge con quella esistente, che arriva fino al Parco dell’Anello e in poi via Gaber e De Andrè, dove si può collegare con le piste di via Dei Missaglia.
3 – VenTo, inizio lavori inverno 2020/21
Si tratta di un progetto di grande rilievo e impatto di cui si parla da anni, per collegare lungo l’Alzaia pavese la Darsena ad Assago. Secondo cronoprogramma i lavori dovrebbero finire nel 2022. Il costo del progetto è di 2,5 milioni di euro, per un terzo finanziato con fondi europei e governativi, per il resto proveniente dalle casse di Palazzo Marino.
L’intervento è diviso in tre lotti: da via Darwin a via Fra Cristoforo (1.250 metri); da via Fra Cristoforo a via Boffalora (1.270 metri); da via Boffalora a via Gattinara confine comune di Assago (1.750 metri).
4 – Faenza-Famagosta-Cermenate, inizio lavori entro l’estate 2020
È l’esempio di quello che il Comune intende per interventi leggeri. La pista è in gran parte creata istituendo nei controviali dei viali Faenza e Famagosta zona a 30 all’ora. L’ultimo pezzo di viale Famagosta sfrutta il tratto di pista ciclabile esistente per superare piazza Maggi e arrivare in via Cermenate. Qui non è chiaro dove possa passare la pista, considerato il traffico della via Cermenate possibile che la pista corra lungo il controviale, ancora come zona 30 all’ora.
5 – Vaiano Valle, inizio lavori inverno 2020/21
La pista è una strada di campagna, che collega Chiaravalle con il Vigentino ed è da anni luogo di scarichi e insediamenti abusivi. Prima dell’emergenza Covid l’assessore Granelli aveva proposto al Municipio 5 di chiuderla al traffico locale il sabato e la domenica. C’è anche una proposta del Municipio 5. Vista la dimensione della carreggiata, che non permette di tracciare piste, la soluzione più immediata, sia per una chiusura per brevi periodi o permanente, potrebbe essere di chiuderla ai non residenti, magari con dei pilomat.
6 – Largo Giambellino-Vespri siciliani-Solari, inizio lavori autunno-inverno 2020
Il percorso parte da largo Giambellino, prende via Biancospini e poi la via Vespri siciliani – qui la pista è da tracciare con ogni probabilità sacrificando dei parcheggi – corre parallela alla via Giambellino, fino a piazza Napoli e da qui si passa facilmente in via Solari, che è anche zona 30 all’ora.
Piste ciclabili e zone 30 richieste
7 –Ripamonti-Ferrari-Antonini
Il percorso ciclabile inizia sfruttando la pista esistente di via Ripamonti, ai confini con Opera. Giunti al capolinea del tram 24 la pista finisce e la soluzione potrebbe essere tracciare una pista sulla via Ferrari fino a via Antonini, per congiungersi sulla via Cermenate con le piste provenienti dalla Barona e Gratosoglio. Alternativa parziale alla pista sulla via Ferrari è la via Antegnati, mentre alla via Antonini potrebbe essere la via Bognetti, che a questo punto porterebbe la pista in via Bazzi e da qui verso il centro, lungo via Castelfidardo e via Col Moschin.
8 – Lorenzini-De Angeli-Spadolini
Il percorso è una prosecuzione della pista esistente lungo tutta la via Lorenzini. Superata via Ripamonti sarebbe da tracciare lungo la via Carlo De Angeli e per poi prendere la via Bazzi, intercettando il percorso proveniente da Gratosoglio e, se realizzato da via Ripamonti (vedi Pista 7).
9 – Adamello-Condino-Broni
Percorso già esistente sulle vie Adamello, Condino, e in parte Broni (fino a via Barletta). Da realizzare la parte restante fino al Vigentino, che diverrà comunque zona 30 all’ora. Questa e la precedente sono in parte proposte del Municipio 5.
10 – Parco Vettabbia, Chiaravalle con bici elettrice in sharing
Il progetto, proposto da un privato con esperienza in mobilità elettrica, prevede la messa a disposizione di una flotta di bici elettriche, con un punto di rilascio, ricarica e ristoro all’inizio del percorso, all’altezza di Nocetum, e uno alla fine del Parco della Vettabbia, a Chiaravalle. Nel progetto anche le possibilità del- l’istallazione di punti di noleggio al Vigentino e in piazza Olivetti.
11 – Mazzolari-Barona-piazza Miani
Il percorso collega via Mazzolari a piazza Miani e quindi alla pista Faenza-Famagosta-Cermenate. Le vie su cui tracciare la pista sono la via Barona e la via Voltri, fino all’ingresso in piazza.
12 – Corso san Gottardo, zona 30 all’ora
I residenti di via san Gottardo hanno presentato prima dell’emergenza Covid e ribadita in questi giorni, la richiesta di istituzione di una zona a 30 all’ora e di limitazione del traffico, al fine di ridurre gli incidenti in cui sono coinvolti soprattutto i pedoni. Una proposta analoga fu presentata dal Comune in Municipio nel luglio del 2018, assieme alla pedonalizzazione di via Ascanio Sforza. Una rappresentanza di commercianti e residenti si oppose, il Municipio 5 chiese un approfondimento tecnico. Se ne sarebbe dovuto parlare nell’estate scorsa, a seguito di un periodo di rilevazioni, ma poi non se ne fece niente.