La musica della Universal fischiettata e lo scorrere ambiguo e sinistro dei titoli di testa ci catapultano fin da subito nel doloroso, allucinato e meraviglioso universo di Fabio e Damiano D’Innocenzo.I registi romani partoriscono finalmente il loro terzo film, in un contesto cinematografico che sembra
Se Francisco Goya fosse vivo oggi non avrebbe potuto dipingere opera migliore de “Il capo perfetto”, o forse si sarebbe limitato a rendere doverosamente omaggio alla grandezza artistica e al camaleontismo epico di Javier Bardem.Candidato a 20 (meritatissimi) premi Goya “El buen patron“ di Fernando
Ricordo che non era ancora scoppiata la pandemia quando beccai su Facebook il primo teaser di Diabolik, con protagonista quel gigante di Luca Marinelli. L’eccitazione fu altissima e un turbine di mistero mi avvolse completamente, rimandandomi indietro con la mente al memorabile “Lo chiamavano Jeeg
Certi eventi della storia non si possono dimenticare per la loro durezza e di conseguenza le commemorazioni periodiche risultano sempre dolorose. Il cinema ha raccontato catastrofi o tragedie dovute all’imperizia umana, con lo scopo di superarle e lanciare una lezione che resti per le generazioni
Ci vuole qualcosa di forte e di estremamente nostalgico come un intrigo giudiziario all’americana, in questo dicembre dove siamo ancora saturi dello scontro Biden/Trump. Ci vuole un dilemma in sospeso fra il sociale e il generazionale che poi diventa terreno di scontro politico fra due
Sabato 5 dicembre (dalle ore 15 alle ore 19.30) una diretta Facebook, sulle pagine @docucity.lacitta e @milanocittamondo e sul canale Youtube del Mudec-Museo delle Culture, accompagnerà la proiezione dei 5 film finalisti e la premiazione del Concorso “Le città delle donne”, lanciato nei mesi scorsi e aperto a documentari e opere
Spirits in the forest è la cronaca fedele di un viaggio intorno al mondo che i Depeche Mode hanno condotto con il Global Spirit Tour, con interviste ai fan dei diversi paesi.
Promuovere film di qualità, consentendone la visione anche al pomeriggio, a coloro che alla sera preferiscono non uscire. E poi, al termine della proiezione, ci si incontra nel nuovo spazio bar, per chiacchierare informalmente dei temi sollevati dal film. È questa l’idea/proposta del Centro Asteria al
Elio, Roberto Bolle, Silvio Soldini, Walter Veltroni, Cristiana Capotondi e Giorgio Diritti firmano il soggetto di Cristiana Mainardi in un film documentario intitolato Milano 2015. Presentato durante i Venice Days alla 72ma Mostra Internazionale d'arte Cinematogtrafica di Venezia, il progetto riprende il documentario di Ermanno Olmi:
Il regista dal passato nefasto nasce nel 1933 a Parigi da genitori ebreo-polacchi. Un’infanzia vissuta nel ghetto di Varsavia durante la persecuzione nella Polonia occupata dai nazisti. Sarà il padre (che poi ritroverà, la madre verrà uccisa ad Auschwitz), a farlo scappare ed il futuro