Uno spettacolo e un libro raccontano una storia “che cura”

“Davvero posso morire? – non ci avevo mai pensato – E poi… Quando i medici mi dissero che avevo pochi mesi di vita, iniziai a pensare a che cosa dire ai miei amici, alle persone

il-ritratto-della-salute-libro“Davvero posso morire? – non ci avevo mai pensato – E poi… Quando i medici mi dissero che avevo pochi mesi di vita, iniziai a pensare a che cosa dire ai miei amici, alle persone a me care, per un degno saluto. Poi decisi che era meglio alzarsi dal letto. Era meglio stare meglio. Era meglio vivere, no? E ora, dopo molto più che pochi mesi, sono qui. Con una storia da raccontare”. Così inizia il suo monologo teatrale la protagonista e voce narrante de “Il ritratto della salute”.

Una storia raccontata con ironia da Chiara Stoppa, la sua storia. Lei è un’attrice, fa parte della Compagnia Atir che gestisce il teatro Ringhiera. Era il 2005, aveva solo 26 anni e si trovava in tournée in Sicilia quando le diagnosticarono il morbo di Hodgkin. Da quel momento spettacoli, progetti, sogni, speranze… tutto si interrompe per lei.

Iniziano pesanti cure, mesi di radioterapia, di chemioterapia. La zia Chemio la chiamava Chiara, con l’ironia che solo lei sa esprimere, anche nei momenti più brutti e pesanti. Lei fa tutto quanto le prescrivono in ospedale. Mai lamentarsi è l’imperativo che si impone. Ma dopo un anno le cure non danno l’esito previsto. I dottori le fanno la grande proposta: trapianto di midollo. E’ compatibile, al 50%, sua sorella Elena. Quando è quasi tutto pronto per l’intervento, per la prima volta, Chiara si ribella ai medici. Dice no al trapianto dai risultati incerti. Con un gesto plateale che lascia tutti interdetti, si alza, ringrazia, saluta ed esce dall’ospedale. E poi… senza entrare nei misteri della medicina, senza gridare al miracolo, o forse perché è solo più fortunata di altri, Chiara si avvia verso la guarigione.

Come spiegare questa esperienza a quanti vogliono sapere e gioire insieme a lei? In fondo è un’attrice, quale occasione migliore per mettere in scena se stessa? E così lei, facendo ancora appello alla sua ironia, scrive il testo a quattro mani con Mattia Fabris, che cura anche la regia dello spettacolo. E racconta questa incredibile storia in teatro. Poi la Mondadori le chiede il testo per pubblicare il libro. E via con pagine lievi e dense insieme, pagine emozionanti, intense, ironiche, commoventi, incredibili… Le storie non raccontate rendono silenzioso anche il mondo. E questa è una storia che fa rumore, mette coraggio, trasmette speranza. E’ una storia che cura. Fa bene a Chiara che la racconta. E fa bene a chi la legge o va ad ascoltarla in teatro. Prossime repliche il 2 e il 16 /2 al teatro Ringhiera. www.atirteatroringhiera.it info: 02.87390039.

Lea Miniutti

Chiara Stoppa con Mattia Fabris
Il ritratto della salute, Mondadori, pp. 135; euro 18

Elisa Paci, 24 anni, laureata in Comunicazione e Società (Scienze Politiche), blogger e fotografa, ha uno spirito internazionalista, che la porta a viaggare a Milano e nel mondo, in aiuto di chi non ce la fa, siano persone, interi popoli o piccole redazioni digitali. Per lei il reaggae è il massimo.

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