Milanosud/Temasalute.it – Vaccini anticovid, intervista al professor Guido Grandi sul progetto dell’Università di Trento e panoramica sulla ricerca nel mondo
I numeri dei positivi (più o meno illustri) ritornano a lievitare in Italia e nel mondo, le terapie intensive segnalano nuovi casi e alcuni esperti dichiarano: “I contagiati di oggi non sono meno a rischio
I numeri dei positivi (più o meno illustri) ritornano a lievitare in Italia e nel mondo, le terapie intensive segnalano nuovi casi e alcuni esperti dichiarano: “I contagiati di oggi non sono meno a rischio di quelli della fase acuta del lockdown”… E in giro si sente solo dire, sconsolatamente: “non ci resta che il vaccino!”.
Anzi, lo si sentiva dire fino al 9 settembre, quando è arrivata la notizia dello stop ai trial clinici sul vaccino italo-inglese (rientrata dopo soli 3 giorni, quando i test sono ripartiti), in seguito a un caso di reazione avversa. Notizia che aveva impaurito tutti, tranne gli specialisti che un po’ se l’aspettavano: “non è possibile accorciare troppo i tempi della ricerca!”, hanno dichiarato. E l’Oms ha messo in guardia: “Un vaccino non potrebbe arrivare a tutti prima del 2022. Non è una formula magica… E ci vorrà molto tempo prima di raggiungere il 60/70% della popolazione immunizzata”.
In ogni caso: se vaccino dev’essere, che vaccino sia. Già, ma quando l’avremo? Sarà davvero sicuro? Per quanto tempo ci potrà immunizzare? E poi, perché questa gara dei “grandi del mondo” ad arrivare primi? Il vaccino dovrà o no essere disponibile per tutti, nelle stesse modalità?
Da noi in Europa assicurano di sì. Sarà comunque difficile dare risposta a tutte le domande in tempi stretti: nel servizio abbiamo provato a darne almeno alcune, aprendo una finestra sul mondo medico-scientifico per avere un’idea di quel che si sta muovendo in questo campo. E per conoscere più da vicino come avviene una sperimentazione.
Se ne è occupata per noi la giornalista Silvia Sperandio, autrice del blog www.temasalute.it, sentendo anche il professor Guido Grandi, che ci ha raccontato in modo approfondito del suo progetto, interamente made in Italy, nato grazie alla partnership tra il Cibio dell’Università di Trento e la startup Biomvis di Siena.
Vaccini anticovid: il progetto di Biomvis e Cibio di Trento. Guido Grandi: «Punto di forza la semplicità produttiva»
«La semplicità produttiva è uno dei punti di forza del vaccino su cui stiamo lavorando: un aspetto rilevante, legato a una nuova metodologia che è accessibile anche ai paesi meno avanzati tecnologicamente». Così Guido Grandi, 68 anni, professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica…
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Vaccini anticovid: ecco tutti i candidati in corsa. Il rientro in campo di Oxford-AstraZeneca
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