Viale Tibaldi 28 agosto 1944: 76° anniversario dell’eccidio dei quattro partigiani dell’85a Brigata d’assalto Garibaldi
Nel 76° anniversario dell'eccidio dei Martiri di viale Tibaldi, pubblichiamo quanto scritto da Roberto Cenati, Presidente Anpi Provinciale di Milano a ricordo del martirio dei quattro partigiani uccisi il 28 agosto 1944 in viale Tibaldi all'incrocio con
Nel 76° anniversario dell’eccidio dei Martiri di viale Tibaldi, pubblichiamo quanto scritto da Roberto Cenati, Presidente Anpi Provinciale di Milano a ricordo del martirio dei quattro partigiani uccisi il 28 agosto 1944 in viale Tibaldi all’incrocio con via Meda. “Soltanto diciotto giorni dopo l’eccidio di piazzale Loreto, un plotone della legione autonoma Ettore Muti consumò un orrendo crimine. La fucilazione di quattro partigiani: Albino Abico di 25 anni (Medaglia d’Argento al Valor Militare), Giovanni Alippi di anni 24,Bruno Clapiz di anni 41 eMaurizio Del Sale di anni 47. Albino Abico, Giovanni Alippi e Maurizio Del Sale facevano parte di un gruppo costituitosi nella primavera del 1944 a Baggio. Successivamente i tre presero contatto con il Gruppo di Azione Patriottica di Ruggero Brambilla (Nello) e trasportarono un carico d’armi in Val d’Ossola dove rimasero qualche giorno presso l’85a Brigata d’assalto Garibaldi.
Quando ridiscesero, con loro c’era anche Bruno Clapiz. In Milano formavano così il GAP distaccato della 85a Brigata, in collegamento e alle dipendenze di Ruggero Brambilla, con il compito di contribuire ad approvvigionare del necessario la brigata di montagna. I quattro partigiani, dopo essere stati catturati e orribilmente seviziati da militi della Muti, furono fucilati nel popolare quartiere di viale Tibaldi. Nonostante la spietata repressione operata nei quartieri di Porta Romana, Vigentina, Ticinese, Stadera si sviluppò una intensa opposizione prima al regime fascista e, dopo l’8 settembre 1943, all’occupazione nazifascista di Milano. Quei quartieri videro la mobilitazione delle fabbriche come la OM, la TIBB, le Rubinetterie Riunite, la Centrale del Latte, la Grazioli, nel corso degli scioperi del marzo 1943 e del marzo 1944. La Sezione Anpi Martiri di viale Tibaldi ricorderà quella tragica vicenda, venerdì 28 agosto alle ore 18,30 in viale Tibaldi 26.
Mercoledì scorso, 26 agosto, il quartiere Stadera è stato vittima dell’ennesima provocazione da parte dei neofascisti con l’ennesimo imbrattamento dei muri del quartiere. Come riportato dal Corriere della Sera: “sui muri esterni dell’oratorio di Chiesa Rossa sono comparse scritte fasciste, svastiche, croci celtiche e simboli delle SS”. Mentre sui muri delle “case di via Neera e via Savoia sono apparse le scritte«Boia chi molla» «Zona fascista», «Viva il Duce». Sono stati inoltri imbrattati i muri dell’oratorio, diverse saracinesche e fioriere, parte della facciata di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa in via Montegani, secondo quanto denunciato dal parroco don Davide Brambilla che ha sporto immediata denuncia in questura contro ignoti”.
Qui la denuncia di Michela Fiore, Presidente della sezione ANPI “L. Fiore – P.Garanzini “dei quartieri Stadera e Gratosoglio.
“Nella tarda serata di mercoledì scorso alcuni passanti hanno notato delle scrittedi inequivocabile propaganda neofascista che insudiciavano i muri della Parrocchia di Via Neera. Le scritte (Boia chi molla; Zona fascista; Viva il Duce e altre simili amenità) sono state oggetto di denuncia da parte del sacerdote della parrocchia stessa, più nota per il suo impegno in favore di immigrati e diseredati. Purtroppo, l’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di oltraggi che i neofascisti nel quartiere hanno perpetrato in questi anni contro i simboli della lotta antifascista e di liberazione.
La Sezione ANPI “L. Fiore – P.Garanzini “ Stadera Gratosoglio condanna fermamente tali atti che offendono la sensibilità di tutti coloro che si riconoscono nei valori di democrazia e libertà che sono alla base della nostra Carta Costituzionale; auspica l’intervento delle forze politiche democratiche e del Parlamento affinchè si impegnino maggiormente per garantire il rispetto delle leggi che vietano qualsiasi forma di apologia del fascismo, impedendo concretamente a tutte le realtà che si richiamano a quell’ideologia di poter impunemente propagandare il proprio spirito di odio e di sopraffazione”.
Anche Roberto Cenati ha espresso ferma condanna per la «provocazione fascista» e le «scritte vergognose» comparse sui muri delle case di via Neera e via Savoia. «Questa gravissima provocazione- afferma Cenati in una nota – offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi e di chi seppe sviluppare nei quartieri di Porta Romana, Vigentina, Ticinese, Stadera una intensa opposizione prima al regime fascista e, dopo l’8 settembre 1943, all’occupazione nazifascista di Milano». «Non è la prima volta – continua il presidente dell’Anpi – che ciò accade. Sono state da tempo prese di mira lapidi dedicate ai Combattenti per la Libertà, proprio nel quartiere Stadera. Chiediamo alle pubbliche autorità di intervenire per individuare i responsabili di questi continui e ignobili episodi, in contrasto con i principi della nostra Carta Costituzionale e con le leggi Scelba e Mancino».
Lo stesso giorno è stato scoperto un altro raid di matrice nazista, questa volta nel Municipio 6, contro la libreria-caffetteria «Gogol & Company», in piazza Enrico Berlinguer, in zona via Tolstoj-via Savona: quattro croci celtiche sono state disegnate con spray rosso sui muri della libreria. I titolari, che erano rimasti chiusi per una decina di giorni, hanno pubblicato sul loro profilo Facebook che «Noi comunque siamo qui: libri, vino e birra come sempre»
Piena solidarietà è a giunta dall’assessore del Municipio 6, Sergio Meazzi a tutti i componenti del Gogol «Quattro imbecilli non cancelleranno un punto di aggregazione culturale importante nel Municipio, si cancelleranno invece le scritte di quattro imbecilli» ha commentato.
Riteniamo piuttosto ambiguo il commento di Alessandro Bramati, presidente del Municipio 5, nella sua parte finale sulla sua pagina Facebook: “Siamo e saremo favorevoli alla maturazione di un giudizio politico che nasce dal confronto, ma non certo a “processi politici” che rievocano momenti altrettanto bui della nostra storia. Al solito arrivano attacchi anche all’Istituzione che rappresento e che ricordo in passato sono già stati oggetto di scuse ufficiali da parte dell’ANPI Provinciale; troppo spesso, senza determinarne una causa/effetto, si invoca la verifica della legittimità della presenza di Forza Nuova nel Q.re Stadera, che ricordiamo essere tra gli impegni che il Sindaco Sala si è assunto nella colazione del 27 aprile 2019 nei giardini della Scuola Palmieri”.
Giornalista per caso… dal 1992, per una congenita passione per la fotografia. Dalle foto ai testi il passo è breve: da riviste di viaggio e sportive ai più quotati femminili e quotidiani nazionali sui temi del mondo del lavoro. Ho progettato e gestito newsletter di palestre e centri fitness. Ora faccio parte degli intrepidi inviati di Milanosud.